
Cerchi a raggi, perché questa scelta controcorrente?
Novembre mese di piogge. Mese di ingorghi, traffico paralizzato, ma anche e soprattutto di buche che si riaprono e strade sempre più sgretolate.
Quando la buca è in pratica un fosso, purtroppo non c’è niente da fare per il malcapitato che la prende, ma se invece è almeno di dimensioni accettabili non si rischia la foratura o la rottura della ruota.
Però il rischio che i bellissimi cerchi in lega una volta presa una buca più o meno grande o con i bordi netti dell’asfalto, possono subire una deformazione della circonferenza con fuoriuscita di aria e perdita di pressione dei pneumatici, è sempre in agguato.
E questo quando ti va bene! Perché in alternativa c’è la possibilità di squarciare il copertone o peggio rompere il cerchio con relativo salato esborso economico.
Cosa succede quando subisci una foratura a causa delle buche?
Si scende dalla macchina, ci si mette a cambiare il pneumatico con la ruota di scorta e poi si riparte, maledicendo il manto stradale e l’incuria ma comunque si riparte.
Per risolvere ed affrontare questo problema dalla parte di chi ha disabilità abbiamo pensato ad una ruota con una circonferenza più ampia e aumentato la robustezza con l’utilizzo dei cerchi a raggi.
L’idea ci è venuta guardando il mondo delle moto da Enduro.
Per tutta la gara le moto affrontano grandi salti, sollecitazioni e botte su entrambe le ruote rimanendo praticamente perfette grazie alla loro resistenza. Ci siamo subito detti “questo è il nostro rimedio”, “Questo è quello che vogliamo per la nostra Equality!”
Ed è così che abbiamo pensato la nostra micro-car.
Al prossimo aggiornamento